Lo sapevate che la favola de “La Bella Addormentata nel Bosco” racchiude un profondo simbolismo esoterico, rappresentando il cammino iniziatico dell'anima verso il risveglio spirituale.
Non ci credete? Leggete questo interessante articolo trovato online e firmato da Leonardo Calandra.
Prima di tutto, è importante notare che i protagonisti delle favole – principi e principesse – rappresentano simbolicamente l’Anima e lo Spirito dell'uomo. Sono “nobili” dal latino nobilis (degno di essere conosciuto), in quanto rappresentano l'essenza divina e superiore dell'uomo.
Aurora, la principessa, incarna l’anima, il Femminile Sacro, la forza che accoglie, nutre e connette. Non è casuale che la sua veste sia blu, colore che simboleggia nella tradizione iniziatica la profondità, l'intuizione, la ricettività e il mistero, qualità tradizionalmente attribuite all'energia femminile (pensiamo alla veste della Madonna nei dipinti rinascimentali, sempre blu).
Alla nascita di Aurora (l’anima) viene organizzata una grande festa, a cui tutti sono invitati tranne Malefica (il male). Per vendetta, Malefica lancia una maledizione sulla principessa, destinata a compiersi al raggiungimento della maggiore età.
Il Re e la Regina, temendo la maledizione, isolano Aurora e distruggono gli arcolai del regno. Tuttavia, questa protezione eccessiva priva l'anima dell’esperienza necessaria per riconoscere i pericoli, rendendola vulnerabile.
L’ignoranza di Aurora riguardo al male la porta inevitabilmente a pungersi, costringendola a compiere il destino temuto.
Le esperienze materiali sono indispensabili per sviluppare le virtù e crescere. Privata di queste prove, di fronte al primo ostacolo, Aurora cade in un sonno profondo.
Questo è un monito per chi, con ingenuità, tenta di proteggere i propri figli dalle sfide materiali: non solo non li tutela, ma li rende impreparati a fronteggiarle.
Il sonno in cui Aurora cade rappresenta il torpore spirituale: l’anima, senza aver affrontato le giuste sfide, rimane priva di consapevolezza, bloccata in un’esistenza passiva.
Una condizione umana che i filosofi come Eraclito definirebbero “i dormienti” poiché la maggior parte delle persone, vive in uno stato di incoscienza da svegli non dissimile da quello che vivono nel sonno.
Malefica (il Male che si trasforma in un Drago) rappresenta gli ostacoli sia interiori che esteriori – paure, ombre dell’inconscio, conflitti repressi – ma anche il potenziale latente dell’uomo ancora inespresso.
Carl Gustav Jung, infatti, ci insegna che il Drago non è solo un nemico, ma anche il guardiano di un tesoro nascosto: il nostro potenziale umano.
Per raggiungere questo tesoro – simbolo della saggezza, della crescita e dell’illuminazione – l’uomo deve compiere un atto di coraggio, affrontando le proprie paure e le difficoltà della vita.
Il principe rappresenta il nostro Spirito divino, il principio attivo, la scintilla divina che guida verso il trascendente.
È il Maschile Sacro, la capacità di agire e trasformare.
Nonostante oggi venga definito “Principe Azzurro” – perché i colori del Maschile e del Femminile sono stati invertiti a partire dal XX secolo (probabilmente non a caso) – egli indossa sempre un mantello rosso (come anche il principe di Biancaneve) e non è un caso.
Nei dipinti rinascimentali Gesù, infatti, viene raffigurato sempre con un mantello rosso, che rappresenta la forza vitale, il fuoco interiore, l'energia dinamica e creativa del potere maschile in azione.
La via dell'eroe
Il principe, per risvegliare l'anima, deve percorrere la via dell'Eroe, seguendo le quattro virtù cardinali (Saggezza, Giustizia, Fortezza, Temperanza), come postulate in origine da Platone.
Le virtù sono i pilastri fondamentali della moralità e sono chiamate “cardinali” perché orientano l'anima nel suo percorso verso il bene, così come i punti cardinali (Nord, Sud, Est, Ovest) orientano l'uomo nel mondo fisico.
La via della virtù comporta compiere “giuste azioni” (secondo Giustizia e Saggezza), per superare le avversità.
Il principe inizia scappando dalla prigione in cui è incatenato, una prigione che simboleggia l'ignoranza e la limitazione della propria coscienza, come nel mito della caverna di Platone, dove gli uomini sono prigionieri della loro visione ristretta della realtà.
Affronta i folletti di Malefica, rompe i rovi che avvolgono il palazzo dove è custodita Aurora e, soprattutto, sconfigge il Drago.
Le prove, man mano che vengono affrontate, diventano sempre più temibili, poiché il potenziale inespresso del principe cresce parallelamente, permettendogli di affrontare sfide sempre più impegnative per il suo sviluppo (una sorta di preparazione graduale al compito che lo attende).
Affrontare un Drago è, infatti, una sfida che terrorizza la maggior parte degli uomini, ed è proprio qui che emerge la virtù cardinale della Fortezza: il coraggio di affrontare e superare le prove che ci spaventano, un punto cruciale nel cammino spirituale.
Superando la propria paura, l'uomo scopre una forza che non sapeva di possedere, e questa nuova consapevolezza lo eleva verso un pensiero trascendente, capace di abbracciare una visione più ampia e profonda della realtà.
Quando l’individuo supera queste prove (o avversità) con coraggio, compie un atto di trasformazione interiore che rispecchia il concetto ermetico di “come in basso, così in alto”: una vittoria nelle sfide materiali che porta a un'espansione spirituale della coscienza.
La ricompensa, il bacio e la Coppia Sacra
Dopo aver superato le difficoltà rappresentate dal Drago, l’uomo ottiene la sua ricompensa, esprime il suo potenziale nascosto e si riconcilia con la propria anima.
Il bacio del principe simboleggia la scintilla divina della coscienza che risveglia l'anima dormiente, il momento in cui l’individuo realizza l’unità tra azione materiale e consapevolezza spirituale, energia maschile ed energia femminile, tra conscio e inconscio.
Questo atto di equilibrio porta all’armonia interiore e alla piena realizzazione del sé.
Noi ne abbiamo pubblicate di favole più moderne senza simbolismo esoterico. Alla fine pensiamo che ogni storia possa diventare una favola, perchè ogni storia che si vive ci lascia un messaggio. Un qualcosa di nuovo che apprendiamo. E allora non ci resta che leggere un nuovo libro per immergerci in una nuova storia.
Quella che vi consigliamo oggi è:
Frammenti di verità di Alessandra Turco (Amazon)
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