La leggenda del camerino della morte

La leggenda del camerino della morte

La foto, appartenente al fondo Masterphoto, fu scattata nel 1985, Archivio Luce


A Roma, una delle leggende che circolava negli anni '80 raccontava che, nei salottini per provare gli abiti di alcuni negozi di abbigliamento di via del Corso, fossero presenti delle botole che servivano a far sparire giovani donne e venderle come schiave. Qualche negoziante fece di questa storia metropolitana un vero e proprio punto di forza per l’incremento delle loro vendite, ironizzando per mezzo dello stesso allestimento delle vetrine, come ad esempio esponendo manichini imbavagliati o altri ancora che uscivano fuori da una botola con delle armi in mano. Altri riempirono le vetrine di scritte pensando potesse essere un sistema per sdrammatizzare e contemporaneamente farsi pubblicità.
La leggenda di donne misteriosamente scomparse si era diffusa un po' in tutta Italia, seguendo lo stesso schema narrativo, soltanto con l'aggiunta o il cambiamento di particolari che variavano nel tempo e nel luogo. Uno degli artefici di questa curiosa trovata di marketing virale, è stato Massimo Di Porto, responsabile del punto vendita di Babilonia in via del Corso, incentrata sulla morbosa curiosità delle adolescenti per la leggenda in questione per "prendere in giro la clientela". "Girava la voce che dentro ad alcuni negozi di abbigliamento di Roma [...] veniva effettuata la tratta delle bianche. Le ragazze che entravano non uscivano più dal negozio. [...] e la storia si è concretizzata quando un giorno abbiamo fatto una vetrina orientale con un manichino che usciva fuori dalla botola e un arabo con un'ascia in mano [...] le mamme delle ragazze [...] non volevano mandare le loro figlie a comprare nel nostro negozio. E proprio per questo invece loro hanno reagito al contrario. La curiosità le ha fatte entrare di più e le ha fatte comprare di più."
Un giorno, però, il timore si concretizzò con una notizia data al Tg1 delle 20 dal giornalista Massimo Valentini che annunciava: «In un negozio del centro di Roma, poche ore fa, è scomparsa una ragazza di 17 anni. Gli inquirenti non si sbilanciano ma fonti riservate ipotizzano un caso di tratta delle bianche». La ragazza venne ritrovata, la sera stessa, in piazza di Spagna in compagnia di un ragazzo conosciuto il giorno prima al Colosseo. In effetti il brivido delle botole attirò turisti ansiosi di fotografare il luogo di un delitto: da tutta Italia gruppi di persone organizzavano morbosi pellegrinaggi al Babilonia store.
Babilonia era in via del Corso 185, tra la Rinascente ed il vecchio Bar Aragno (poi Alemagna). Era il primo negozio all'epoca molto originale, etnico e colorato, grande e con musica alta.

Fonte Memorie di Roma

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